Udine 22/2/2025 NO zone rosse, NO DDL “Sicurezza”, NO Stato di polizia

A Udine sabato 22 febbraio 2025 ore 11 in piazza della Repubblica (zona stazione) presidio contro la stretta securitaria in corso. (riceviamo e volentieri diffondiamo)

NO PACCHETTO SICUREZZA – NO ZONE ROSSE

Siamo qui oggi per protestare contro il “PACCHETTO SICUREZZA” (ddl 1236 ex ddl1660), attualmente in fase di approvazione al Senato e per opporci all’applicazione delle “ZONE ROSSE”, dilagante in tutte le città d’Italia e di cui Udine sembra essere fiero esempio.

 

Il PACCHETTO SICUREZZA prende di mira tutte le persone marginalizzate, dissidenti e ribelli, inviduandole in specifiche categorie.

– Per le proteste di lavoratori e attivisti: reintroduce il blocco stradale e ferroviario come reato penale, aggravandolo; aumentano le pene anche per la semplice resistenza passiva…

– Per la questione abitativa: introduce il reato di occupazione di immobile per uso abitativo/sociale e la polizia può intervenire subito senza autorizzazione del magistrato.(Da 2 a 7 anni)  Anche la resistenza passiva ad uno sgombero è punibile.

– Per le carceri e CPR: viene introdotto il nuovo reato di rivolta; la resistenza passiva viene penalmente equiparata a quella attiva. Da 1 a 5 anni di carcere a chi, con due o più persone, non obbedisce agli ordini della polizia e del personale gestore della struttura (x es. rifiutarsi di rientrare dall’ora d’aria, o fare lo sciopero della fame). Si può arrivare fino a 20 anni di prigione se qualcunx rimane ferito nella rivolta.

In carcere i detenuti “ribelli” perdono i benefici penitenziari; le donne incinte o con figli fino ad un anno di età possono finire in carcere a discrezione del giudice che non è più obbligato a rinviare l’esecuzione della pena; vengono inoltre rafforzate le misure di sicurezza.

– Per i solidali: pena per istigazione a disobbedire alle leggi, per reati di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale aggravate, in più nuovi reati di “terrorismo della parola”; il questore potrà disporre il divieto di accesso alle aree delle infrastrutture di trasporto e alle loro pertinenze anche nei confronti di denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti; aggrava i reati di resistenza, minaccia o violenza a pubblico ufficiale, così come i reati di lesione agli stessi

– Per le persone migranti: viene esteso a 10 anni il periodo di revoca della cittadinanza in caso di condanna per reati legati a “terrorismo” ed eversione o altri reati considerati gravi, anche nel caso che la cittadinanza sia stata ottenuta per matrimonio o naturalizzazione;; Vincola l’acquisto delle SIM, quindi la possibilità di avere un telefono proprio, ad un documento in regola (permesso di soggiorno valido e non scaduto per esempio).

– Per i senza fissa dimora: vengono aggravate tutte le pene per chi chiede l’elemosina (accattonaggio)

– Limita nuovamente l’utilizzo privato e industriale della canapa

– Per polizia e forze armate: aumentano i poteri concessi e la protezione legale. I poliziotti possono portare armi, senza licenza, anche fuori servizio; verranno dotati di videocamere; e lo Stato gli paga la difesa legale (fino a 40k) per processi che riguardano il servizio. I servizi segreti hanno via libera nell’operare all’interno di organizzazioni terroristiche (in sostanza come infiltrati, anche con funzioni direttive); la qualifica di agente di pubblica sicurezza, con funzione di polizia di prevenzione, può essere attribuita anche al personale delle Forze armate. I reati commessi all’estero dalle Forze armate non sono punibili.

– Per i servizi segreti: tutte le istituzioni amministrative o culturali pubbliche e i servizi pubblici sono obbligati a collaborare, fornire le proprie informazioni e il supporto logistico/tecnico ai servizi segreti … possono accedere anche alle informazioni finanziarie; e poi obblighi di identificazione degli utenti dei servizi di telefonia mobile

Ma se il “pacchetto sicurezza” non è ancora definitivamente approvato, una minaccia reale e attuale alla nostra libertà d’azione e movimento è l’applicazione delle “zone rosse”.

il ministro Piantedosi

Le ZONE ROSSE sono regolate dall’art. 2 TULPS: “il Prefetto, nel caso di urgenza o per grave necessità pubblica, ha facoltà di adottare i provvedimenti indispensabili per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica”.

Dopo una direttiva emanata a dicembre 2024 dal Ministro dell’interno, questa normativa ha iniziato ad essere applicata in tutte le città italiane.

A Udine è stata stabilita una zona rossa che copre buona parte della città e che durerà dal 16 gennaio al 10 marzo e sarà probabilmente estesa nel tempo secondo un non meglio precisato “stato di emergenza“.

Cosa può succedere in questa zona rossa?

La polizia può disporre l’allontanamento di tutte quelle persone che a suo giudizio stiano manifestando “comportamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti” oppure persone denunciate o condannate, anche non in via definitiva (basta che siano state deferite), per delitti contro la persona o contro il patrimonio commessi nei pressi delle infrastrutture di trasporto pubblico. Se quanto disposto non viene rispettato, il questore può disporre il daspo urbano.

Risulta evidente la totale arbitrarietà conferita alla polizia al fine di reprimere e controllare creando le premesse per una progressiva restrizione della libertà, oggi di alcunx e domani di tuttx.

Il diritto a vivere gli spazi della città che abitiamo non è oggetto di trattativa. Non ci arrenderemo facilmente davanti a disposizioni calate dall’alto e dal sapore spesso propagandistico che non fanno altro che aumentare disagio ed esclusione. Alla politica della “sicurezza e manganello” rispondiamo con la solidarietà tra oppressi.

Lotteremo per difendere ogni centimetro che vorranno portarci via e per solidarizzare con tutte lx indesiderabili che in questo modo finiscono sempre più marginalizzatx e isolatx.

NO ZONE ROSSE! NO DDL 1236!

Assemblea NO DDL Sicurezza NO zone rosse di Udine

 

3 risposte a “Udine 22/2/2025 NO zone rosse, NO DDL “Sicurezza”, NO Stato di polizia”

  1. 22/02/2025, ore 11.00 a Udine, Piazza della Repubblica.
    NO PACCHETTO SICUREZZA – NO ZONE ROSSE

    Invitiamo a partecipare SABATO 22 FEBBRAIO 2025 al presidio contro il “PACCHETTO SICUREZZA” (ddl 1236 ex 1660) , attualmente in fase di approvazione al Senato e contro l’applicazione delle “ZONE ROSSE”.
    Il “PACCHETTO SICUREZZA” prende di mira tutte le persone marginalizzate, dissidenti e ribelli, colpendo in primis quelle prive di cittadinanza italiana, passando a chi si trova a lottare per non soccombere alla violenza statale nelle carceri e nei Cpr fino a chi esprime dissenso e solidarietà contro la repressione.
    Vengono aggravate quindi di molto le pene e severamente punitx chi lotta con le forme più basilari di protesta. Tutto questo in un quadro legislativo che vede invece aumentare spropositatamente e indiscriminatamente il potere della polizia e la sua arbitrarietà nell’usarlo.
    Ma se il “pacchetto sicurezza” non è ancora definitivamente approvato, le zone rosse sono invece già una realtà effettiva.
    Dopo una direttiva emanata a dicembre 2024 dal Ministro dell’interno, questa ordinanza ha iniziato ad essere applicata in numerose città italiane.
    A Udine è stata stabilita una zona rossa che copre buona parte della città che durerà dal 16 gennaio al 10 marzo e sarà probabilmente estesa nel tempo secondo un non meglio definito “stato di emergenza“.
    Cosa può succedere in questa zona rossa?
    La polizia può disporre l’allontanamento di tutte quelle persone che, a suo arbitrario giudizio, stiano manifestando “comportamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”, oppure che abbiano precedenti penali (anche non definitivi) relativi a diverse fattispecie di reato commesse nei pressi delle infrastrutture di trasporto pubblico.
    Risulta evidente la totale discrezionalità del potere decisionale conferito alla polizia al fine di reprimere e controllare, creando le premesse per una progressiva restrizione della libertà, oggi di alcunx e domani di tuttx.
    Il diritto a vivere gli spazi della città che abitiamo non è oggetto di trattativa e non ci arrenderemo facilmente davanti a disposizioni che calano dall’alto, dal sapore spesso propagandistico che non fanno altro che aumentare disagio ed esclusione.
    Lotteremo per difendere ogni centimetro che vorranno portarci via e per solidarizzare con tutte lx indesiderabili che in questo modo finiscono sempre più marginalizzatx e isolatx.

    Assemblea NO DDL Sicurezza NO zone rosse di Udine

    1. Dal 14 gennaio a Udine è stata istituita la “zona rossa”, cioè un’area della città da dove la polizia può allontanare chiunque ritenga molesto, senza bisogno di prove concrete. Basta infatti che un poliziotto pensi che tu abbia bevuto troppo, che tu stia per iniziare una rissa, che quanto tu hai commesso in passato (anche una semplice segnalazione) ti renda per sempre indesiderato. 
      Ci si illude che per risolvere i problemi di incertezza sociale ed economica basti militarizzare il territorio, reprimere il dissenso e “ripulire” le strade dai soggetti “indesiderati”, spostandoli in un altrove non meglio identificato.
      A livello nazionale, il governo sta approvando il “pacchetto sicurezza”, che garantisce alla polizia ancora più poteri e  anche questa nuova legge punisce in particolar modo chi è migrante, chi occupa case, chi si ritrova in carcere o dentro i centri per chi non ha i documenti o ce li ha scaduti (CPR – centri per il rimpatrio)
      Per fare qualche esempio, con questa legge diventa possibile::
      – togliere la cittadinanza agli stranieri che hanno avuto una condanna definitiva per “terrorismo” ed eversione e altri reati gravi, anche se sono passati molti anni dalla condanna e anche se la cittadinanza è stata ottenuta per matrimonio o naturalizzazione;
      – mettere in prigione da 2 a 7 anni chi occupa case;
      – non poter più comprare una SIM telefonica se non si ha un permesso di soggiorno valido;
      – punire con la prigione chi, dentro carceri o CPR, non obbedisce a tutti gli ordini delle guardie o cerca di ribellarsi (anche rifiutandosi di bere e mangiare).
      Questi provvedimenti creano le premesse per una progressiva restrizione della libertà, oggi di alcuni e domani di tutti.

      Invitiamo tutte le persone interessate a parlarne e a capire di più INSIEME partecipando al presidio di sabato 22 febbraio dalle ore 11 in piazza della Repubblica (Udine) contro l’approvazione di questa legge e l’applicazione delle zone rosse.
      Di fronte a queste politiche repressive, siamo tutti indesiderabili! 
      Assemblea NO DDL Sicurezza NO zone rosse di Udine

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *