Gli anarchici nella Resistenza e il CLN: conferenza Milano 5 aprile 2024 e mostra

 

Gli anarchici e il CLN

L’atteggiamento degli Anarchici nei confronti del CLN fu molto critico a causa della politica interclassista di questo organismo (il cui obiettivo era quello di accantonare ogni ipotesi di trasformazione sociale per privilegiare l’unità nazionale nella lotta contro l’occupante tedesco).

In alcune località dove le forze libertarie erano particolarmente presenti gli anarchici parteciparono ai CLN locali sperando di poterli indirizzare verso obiettivi rivoluzionari.

Questo accadde ad esempio a Genova nei CLN periferici di Voltri, Prà, Genova centro, Pegli, Sestri Ponente, Cornigliano, Sampierdarena, Pontedecimo, in alcuni CLN toscani (tra cui Livorno, Pistoia, Carrara, Piombino…) a Imola e in altre località.

Vi furono anche contatti a livello nazionale. Nel dicembre 1944 Alfonso Failla ricevette da parte di esponenti socialisti e del Partito d’Azione, la proposta di una adesione degli anarchici al CLNAI, condizionata però alla contemporanea adesione al CLN lombardo. La proposta, accolta dai genovesi dopo 15 giorni di esitazioni e lunghe discussioni, venne affossata proprio dai milanesi, fermi in quella fase nel respingere l’interclassismo dei Comitati di Liberazione Nazionale. È difficile dire se questa proposta fosse concreta o costituisse un semplice ballon d’essai.

La seconda ipotesi è però più probabile: in Liguria la reiterata richiesta degli anarchici di entrare nel CLN ligure non venne “mai presa in considerazione” e come scrive «Il Comunista libertario» (18 giugno 1945)
“Nel mese di aprile del 1944, dopo alcuni approcci preliminari, la nostra organizzazione clandestina delegò un compagno a trattare l’adesione nostra al C.L.N. centrale in Milano, che allora abbracciava il territorio da Roma in su, a questa richiesta, presentata al C.L.N. attraverso il P.C.I., fu risposto che il C.L.N. si riservava di rispondere. E ciò dopo che nei preliminari era stata data per sicura l’accettazione della nostra organizzazione nel C.L.N. Centrale. […]”.

Un ulteriore elemento che impedì l’accordo fu la pretesa del CLN di accantonare la pregiudiziale anti-monarchica, richiesta evidentemente irricevibile per gli anarchici. Da notare che questa pretesa impedì anche al Partito Repubblicano (all’epoca molto forte nella Resistenza milanese e su posizioni rivoluzionarie) di aderire al CLN:

Gli anarchici e le altre formazioni

L’adesione alle formazioni partigiane non avveniva in genere sulla base di chiare scelte ideologiche. Dato il pericolo estremo dell’attività clandestina (un piccolo errore voleva dire morte sicura) si finiva il più delle volte per entrare in quei gruppi in cui erano già presenti amici o conoscenti fidati o in quello territorialmente più vicino. La maggior parte dei partigiani erano giovani senza precedente esperienza politica, formatisi nel ventennio fascista e disgustati dalla falsità ormai evidente della propaganda del regime. Pochi antifascisti di vecchia data, reduci dal confino e dalle galere, rappresentavano la “coscienza politica” di queste formazioni e le indirizzavano verso posizioni più affini alle proprie idealità di riferimento.

Le formazioni maggiormente presenti sul territorio nazionale erano quelle ispirate dai due partiti che avevano mantenuto una organizzazione clandestina più solida durante la dittatura: il Partito Comunista (formazioni “Garibaldi”) e il Partito d’Azione (formazioni “Giustizia e libertà”), moltissime erano le formazioni autonome (spesso guidate da ex militari).

Dove possibile gli anarchici (che – non dimentichiamolo – non erano stati liberati dal confino alla caduta del regime il 25 luglio 1943) crearono proprie formazioni. Ove non era possibile entrarono in altri gruppi. A Milano le formazioni libertarie finirono per accordarsi con le brigate “Matteotti”, visti i buoni rapporti (cementati da anni di galera e confino passati insieme) che esistevano con esponenti socialisti come Sandro Pertini e Lelio Basso.

Ricorda in proposito Mario Perelli:
“Una sera Pertini mi dice, nell’autunno del […] ’44, dopo che noi abbiamo assorbito la colonna mista [si riferisce al gruppo di Concordia] […], nel caffè di […] corso Vercelli […] ‘ Guarda Perelli che c’è qualcosa che vi riguarda… ieri sera radio Nuova York, parlando in italiano, ha parlato di collusione fra gli anarchici e i fascisti”. Gli dava già fastidio ai comunisti che nascesse un movimento anarchico militare in Italia […] Noi avevamo già creato dei nuclei di organizzazione militare, le nostre brigate. Io sono rimasto molto colpito da questo fatto qui […] Io mi allarmo e dico ‘eh no ! […] questo non me lo devono fare i comunisti’. Allora proposi a Corrado [Bonfantini], che aveva organizzato le brigate socialiste, ‘Matteotti’ […] ‘Vorremmo inquadrare le nostre brigate nelle Matteotti’. ‘Volentieri ! Figurati !’. loro cercavano di estendere la loro forza perché i comunisti erano già molto forti e loro invece erano deboli, i socialisti, e quindi gradivano l’apporto di forze militari che noi portavamo e ci siamo messi d’accordo. Siccome loro facevano parte del CLN […] io chiesi che le nostre brigate avessero il riconoscimento del CLN, domandai le fasce bianche rosse verdi coi numeri di matricola, cosa che si fece, e ci inquadrammo nelle ‘Matteotti’ […] Ho dovuto fare questo per forza, sono entrato nella legalità […] era il solo modo per difenderci da un attacco vigliacco come quello dei comunisti. Collusione coi fascisti… ma scherziamo ? E così le nostre brigate sono diventate brigate del CLN .
Lo stesso Perelli, in un articolo del 1946, fissa l’ingresso effettivo delle Malatesta-Bruzzi nel CVL “una quindicina [di giorni] prima dell’insurrezione, per sincronizzare l’azione delle nostre brigate col movimento generale”.

scarica il testo di questo post (pdf)

(sintesi da MAURO DE AGOSTINI, FRANCO SCHIRONE, “PER LA RIVOLUZIONE SOCIALE. Gli anarchici nella resistenza a Milano (1943-45)”, Milano, Zero in condotta, 2015, p. 102-106; 131-135)

 

Una risposta a “Gli anarchici nella Resistenza e il CLN: conferenza Milano 5 aprile 2024 e mostra”

  1. Ciao,
    ho scritto, nell’ambito dei dibattiti fra i compagni del Berneri di Bologna – in questi ultimi periodi alimentati da posizioni molto conflittuali fra di loro – alcune considerazioni su fascismo e antifascismo; se è di vostro interesse potete scaricare il file da questo link:
    https://mega.nz/folder/quJw3CqY#26WWbwYqrES-Lc36pgC6pQ
    In qualche modo ritengo l’approccio critico verso le “alleanze” affine a quello che proponete.
    Buone cose

I commenti sono chiusi.