Riportiamo dall’ultimo numero di “Umanità Nova” una prima analisi delle misure repressive allo studio del Parlamento. Indispensabile la mobilitazione !
In un precedente articolo abbiamo evidenziato il rischio di una nuova stretta repressiva da parte del governo con il pretesto della lotta all’antisemitismo, cerchiamo ora di fare chiarezza su quanto si sta preparando.
Sull’argomento sono stati presentati in parlamento ben 3 disegni di legge:
– il ddl 1004 firmato dai leghisti Romeo, Pirovano e Bergesio, che essendo stato presentato a gennaio 2024 è già in avanzata fase di discussione in commissione al Senato;
– il ddl 1575 a firma del renziano Scalfarotto presentato a luglio 2025;
– e – da ultimo – il ddl 1627 presentato ad agosto 2025 dal forzista Gasparri.
A differenza del famigerato ddl “Sicurezza” (che era stato presentato direttamente dal governo nel suo insieme) qui ci troviamo di fronte, almeno apparentemente, alle proposte di singoli parlamentari. Ma è un elemento per nulla rassicurante dato che i temi securitari e repressivi sono un forte collante per la maggioranza (e anche per una parte non secondaria dell’opposizione parlamentare).
LA “DEFINIZIONE OPERATIVA” DELL’IHRA
La stretta repressiva parte da lontano e trova origine nell’attività dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (International Holocaust Remembrance Alliance – IHRA) un organismo intergovernativo che avrebbe il nobile scopo di preservare la memoria della Shoah.
Nel lontano 2016 l’assemblea plenaria dell’IHRA ha adottato una “definizione operativa non giuridicamente vincolante di antisemitismo”, corredata da una serie di indicatori.
Il fatto che fosse un documento di lavoro “non giuridicamente vincolante” ne ha nascosto la pericolosità e non si è tenuto conto che nella “definizione” il concetto di Antisemitismo e quello di Antisionismo venivano abilmente confusi.
Infatti il documento evidenzia come le manifestazioni antisemite “possono avere come obiettivo lo Stato di Israele perché concepito come una collettività ebraica” e, tra gli indicatori, elenca “Negare agli ebrei il diritto dell’autodeterminazione, per esempio sostenendo che l’esistenza dello Stato di Israele è una espressione di razzismo.”
oppure
” Fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei Nazisti”.
Di conseguenza denunciare il genocidio palestinese (che accomuna nella realtà dei fatti Israele e la Germania nazista) e denunciare l’apartheid vigente nella “democratica” Israele rientrano nella definizione di Antisemitismo dell’IHRA.
Quanto al carattere “non giuridicamente vincolante”, la definizione poi precisa che “Gli atti di antisemitismo sono considerati crimini quando vengono definiti tali dalla legge del paese (per esempio, negazione dell’Olocausto o la distribuzione di materiali antisemiti in alcuni paesi)” lasciando quindi la possibilità ai diversi Paesi di introdurre apposite legislazioni restrittive.
La “definizione operativa” dell’IHRA è stata adottata dall’Unione europea nel 20\18 e in Italia dal governo Conte II (PD-M5S) nel 2020, sempre come atto ” non giuridicamente vincolante”. Nel frattempo però diversi Paesi come la Germania e il Regno Unito hanno introdotto legislazioni fortemente restrittive che considerano un crimine ogni forma di critica allo Stato di Israele
I DDL ROMEO E SCALFAROTTO
li trattiamo insieme perché il ddl Scalfarotto è – letteralmente – la fotocopia di quello leghista.
Come abbiamo visto nel precedente articolo il disegno di legge “adotta la definizione operativa di antisemitismo formulata dall’Assemblea plenaria dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (International Holocaust Remembrance Alliance – IHRA) il 26 maggio 2016, ivi inclusi i relativi indicatori” (art. 1)
Oltre ad attività formative ed educative e all’istituzione di una banca dati sull’antisemitismo il ddl prevede una stretta nell’accesso ai “social” (art. 2 comma b) con relativa rimozione di contenuti “antisemiti” e la possibilità di proibire manifestazioni “antisemite” “in caso di valutazione di grave rischio potenziale per l’utilizzo di simboli, slogan, messaggi e qualunque altro atto antisemita ai sensi della definizione operativa di antisemitismo adottata dalla presente legge.”
Con queste norme diventerebbe possibile proibire qualunque manifestazione di critica allo Stato di Israele.
Il ddl Scalfarotto si differenzia dal precedente per un unico comma che impone alla RAI di promuovere campagne di informazione sull’Antisemitismo (art. 2 comma g), non si comprende quindi perché alcuni commentatori (che evidentemente non hanno letto il testo) lo considerino “meno restrittivo” di quello leghista.
IL DDL GASPARRI
Anche questo parte dall’adozione della definizione IHRA di Antisemitismo per trarne gravi conseguenze sul piano penale. Viene integrato l’art. 604 bis del codice penale prevedendo la reclusione da 2 a 6 anni anche per la negazione “del diritto all’esistenza dello Stato di Israele” o per chi ne chieda la distruzione (si noti che l’apologia della Shoah è già punita dal medesimo articolo) e viene introdotta un’aggravante per gli atti antisemiti (art. 4).
Il personale scolastico e universitario ha l’obbligo di segnalare alle autorità “gli atti a carattere razzista o antisemita” a cui assiste con il rischio, in caso contrario, di incorrere in pesanti sanzioni disciplinari e penali (art. 3).
Ciliegina sulla torta: vengono previsti corsi di formazione obbligatoria sull’antisemitismo per tutto il personale pubblico, dai magistrati ai docenti. Per la polizia in particolare è prevista la “formazione in materia di redazione dei verbali di denuncia di atti di antisemitismo” (art. 2)
UN GOVERNO ANTISEMITA, RAZZISTA (MA AMICO DI ISRAELE)
L’Antisemitismo (quello vero) è, come ogni forma di razzismo, un cancro da debellare. Come anarchiche/i siamo perfettamente attrezzate/i a distinguere nettamente tra le responsabilità genocide dello Stato di Israele e le singole persone di cultura o religione ebraica, molte delle quali hanno anzi preso fermamente posizione contro il Sionismo.
Addirittura alcune correnti ebraiche ultraortodosse negano la legittimità dello Stato di Israele per motivi strettamente religiosi (lo Stato di Israele può essere ristabilito solo dal Messia alla fine dei tempi…)
Al contrario abbiamo sentito la ministra Roccella svilire la Shoah sostenendo che le “gite scolastiche” ad Auschwitz sarebbero solo un pretesto “della sinistra” per attaccare il fascismo ! Parole che non avrebbero sfigurato sulla bocca dell’ideologo nazista Rosenberg. La vedremo mai incriminata sulla base dell’art. 604 bis del codice penale ? Ne dubitiamo fortemente.
Mentre ci manteniamo ferme/i nella lotta ad ogni forma di razzismo, dobbiamo moltiplicare le mobilitazioni contro questa legislazione infame che si sta preparando (il rischio che ne esca una sintesi in peggio dei 3 ddl è reale) per difendere la libertà di pensiero, di parola e di manifestazione.

