Mentre il genocidio palestinese ad opera dell’esercito israeliano va sempre più dispiegandosi, e prosegue la pulizia etnica in Cisgiordania, i politici italiani fanno a gara per presentare proposte di legge volte a criminalizzare ogni solidarietà alla Palestina.
Antisionismo e antsemitismo vengono sapientemente confusi in un gioco delle tre carte che crea un razzismo di serie A e uno di serie B. Nella democratica Italia sarà lecito continuare a sputare impunemente su africani e arabi ma ogni minima critica ad Israele diventerà reato (se non li blocchiamo in tempo).
Ultima la vergognosa proposta del PD Delrio e di altri suoi sodali che si unisce ai precedenti disegni di legge di Romeo (Lega), Scalfarotto (Renzi) e Gasparri (Forza Italia). Sul tema volentieri pubblichiamo un documento dell’assemblea NO DL SICUREZZA NO ZONE ROSSE di Udine.
VOGLIONO TRASFORMARE IN REATO LA SOLIDARIETA’ ALLA PALESTINA !!
Mobilitiamoci contro i DDL “Antisemitismo”!
In un quadro di guerra esterna e di progressiva militarizzazione del territorio, il governo Meloni sta predisponendo nuove misure repressive: un nuovo Decreto “Sicurezza”e norme antisciopero mentre si prepara a colpire anche le manifestazioni di solidarietà con la Palestina con il pretesto della lotta all’antisemitismo, volonterosamente aiutata anche da settori dell'”opposizione”.
Sull’argomento sono stati presentati ben 4 disegni di legge (tra cui l’ultima vergognosa proposta proveniene dal senatore del Partito Democratico Graziano Delrio e altri a lui vicini), attualmente in Commissione al Senato:
I ddl adottano l‘ambigua definizione di “Antisemitismo” formulata nel 2016 dall’Assemblea plenaria dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA) e approvata successivamente dall‘Unione europea e dal governo Conte II (attualmente però è solo una dichiarazione “non giuridicamente vincolante”).
La definizione dell’IHRA confonde volutamente Antisemitismo e Antisionismo. Infatti come esempi di Antisemitismo vengono indicati ad esempio:
“Negare agli ebrei il diritto dell’autodeterminazione, per esempio sostenendo che l’esistenza dello Stato di Israele è una espressione di razzismo.”
oppure
“Fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei Nazisti”
Il ddl Delrio delega il governo (Meloni) a emanare norme per censurare i social, rimuovere i post contrari a Israele, punire le piattaforme ed espellere gli utenti che non si adeguano, rischiando un periodo di allontanamento dalle piattaforme di sei mesi(art. 2); nelle università vengono introdotti dei controllori per stroncare l'”antisemitismo”, individuando una figura deputata alla verifica e al monitoraggio delle azioni per contrastare i fenomeni di antisemitismo (art. 4) e diventa praticamente obbligatorio collaborare con università israeliane, appellandosi alla “libertà della ricerca e di insegnamento in ambito universitario”(art. 3). Controlli vengono introdotti anche nelle scuole superiori (art. 5).
Anche i ddl Romeo (Lega) e Scalfarotto (IV) prevedono una stretta nell’accesso ai “social” (art. 2) con relativa rimozione di contenuti “antisemiti” e la possibilità di proibire manifestazioni “antisemite” (art. 3) “in caso di valutazione di grave rischio potenziale per l’utilizzo di simboli, slogan, messaggi e qualunque altro atto antisemita”.
Il ddl Gasparri (Forza italia) integra l’art. 604 bis del codice penale prevedendo la reclusione da 2 a 6 anni anche per la negazione “del diritto all’esistenza dello Stato di Israele” o per chi ne chieda la distruzione (si noti che l’apologia della Shoah è comunque già punita dal medesimo articolo nel testo vigente) e viene introdotta un’aggravante per gli atti “antisemiti” (art. 4).
Il personale scolastico e universitario ha l’obbligo di segnalare alle autorità “gli atti a carattere razzista o antisemita” a cui assiste con il rischio, in caso contrario, di incorrere in pesanti sanzioni disciplinari e penali (art. 3).
Vengono previsti corsi di formazione obbligatoria sull’“antisemitismo“ per tutto il personale pubblico, dai magistrati ai docenti. Per la polizia in particolare è prevista la “formazione in materia di redazione dei verbali di denuncia di atti di antisemitismo” (art. 2).
Se questi progetti venissero approvati diventerebbe reato denunciare l’apartheid vigente in Israele e il genocidio del popolo palestinese, come già avviene già in Germania e Regno unito. Provvedimenti di questo tipo servono a colpire il nemico interno, cioè tutti noi che ci ribelliamo allo status quo delle democrazie autoritarie occidentali e a legittimare il colonialismo d’insediamento permettendo a Israele di perseguire e portare a termine il progetto genocida contro i nativi palestinesi.
Mobilitiamoci per la libertà di pensiero e di manifestazione, contro lo Stato di guerra e di polizia, a sostegno della Resistenza del popolo palestinese!
Assemblea NO DL SICUREZZA NO ZONE ROSSE – Udine