Riproponiamo qui in download dall’originale un articolo datato (pubblicato su Collegamenti-wobbly, gennaio-giugno 2003) che tuttavia non ci sembra aver perso di attualità.
Nel testo viene evidenziata la “singolare” continuità tra la normativa fascista (legge 3 aprile 1926 n. 563) che impose il monopolio dei sindacati fascisti fingendo di mantenere la libertà sindacale e l’attuale normativa “democratica” (D.lvo 30 marzo 2001 n. 165) che consegna il monopolio ai sindacati “concertativi”.
Viene affrontato il tema del collateralismo sindacati-partiti che connota tutta la storia d’Italia e il problema della degenerazione burocratica del funzionariato sindacale