Grande manifestazione antifa a Pordenone

Ieri 13 settembre 2024 quasi mille persone hanno percorso in corteo le strade di Pordenone per protestare contro il tentativo provocatorio dei fascisti di Forza nuova di svolgere una “ronda” nel centro cittadino. In quel caso i 5 fascisti presenti erano stati prontamente fermati (pacificamente) da un nutrito stuolo di persone che si erano spontaneamente e prontamente mobilitate.

Provocatorio, in quel caso, l’atteggiamento della questura che inizialmente aveva cercato di difendere il “diritto” dei fasci a manifestare, poi – costretta a scortarli via dalla piazza – aveva minacciato l’emissione di DASPO, fogli di via ecc. a carico delle antifasciste/i presenti.

In questo caso la minaccia repressiva è stata rintuzzata dalla corale risposta della città che ha saputo mobilitarsi, coinvolgendo tutte le forze che si richiamano in un modo o nell’altro all’antifascismo, con questa grande manifestazione. Ora che in Parlamento si sta votando il DDL Piantedosi che fa arretrare di decenni il sistema delle libertà pubbliche in Italia è necessario tenere sempre di più la guardia alzata.

Di seguito l’appello per la manifestazione

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I MORTI SONO TUTTI UGUALI ? RAMELLI E AMOROSO

Gaetano Amoroso, vittima dello squadrismo fascista

Ogni anno, il 29 aprile, la destra milanese ricorda rumorosamente l’uccisione del giovane studente di destra Sergio Ramelli morto nel 1975 (quest’anno anche con l’augusta presenza del Sindaco Sala e di altri maggiorenti PD). Mentre passa sotto un silenzio quasi totale l’anniversario della morte, avvenuta lo stesso giorno del 1976, del giovane militante comunista (Comitati antifascisti) Gaetano Amoroso vittima di un agguato fascista.

Già questo fatto mostra plasticamente che “non tutti i morti sono uguali”.
Quest’anno (2019) alla commemorazione di Gaetano Amoroso in piazzale Dateo (organizzata meritoriamente ogni anno da un, purtroppo assai piccolo, gruppo antifascista) hanno partecipato  anche l’ANPI e (a sorpresa) il PD. Nel suo discorso il segretario del’ANPI Cenati non ha trovato di meglio che mettere sullo stesso piano la morte di Amoroso e dell’agente Marino (uccisi dai fascisti) e quella dei neofascisti Ramelli e Pedenovi dicendo che, appunto, “i morti sono tutti uguali”

Immaginiamo che il prossimo 25 aprile Cenati deplorerà l’impiccagione postuma di Mussolini in piazzale Loreto !

Hegel distingueva la “conoscenza dell’Intelletto” da quella “della Ragione”. L’Intelletto analizza in modo astratto i fatti singoli, senza saperli collegare, la Ragione comprende il contesto e nel contesto complessivo individua ed ordina il significato dei singoli fatti. Leggi tutto “I MORTI SONO TUTTI UGUALI ? RAMELLI E AMOROSO”