Green pass, repressione di Stato, fascisti e terrapiattisti (chi più ne ha ne metta)

Chiare parole da Umanità Nova che ci sentiamo di sottoscrivere:

“GREEN PASS E DINTORNI. TRA CIALTRONERIA DI STATO E PSEUDOSCIENZE

L’agosto italiano ha visto l’introduzione del Green Pass come strumento per la gestione dell’epidemia. È una misura che era nell’aria da tempo e l’avvicinarsi dell’autunno ne ha accelerato i tempi di adozione. Il Green Pass è una misura che serve allo Stato per scaricare sui singoli le proprie oggettive responsabilità. Non è niente di nuovo: l’intera gestione della pandemia è passata in questa modalità.

Il governo Conte II, inizialmente, ha sottovalutato la grave situazione pandemica nel Gennaio del 2020, giurando che non c’era nulla da temere e che tutto era sotto controllo; successivamente si è lanciato in una frenetica corsa a decreti restrittivi. I primi focolai non sono stati isolati perché le associazioni degli industriali del Nord-Est si opponevano a zone rosse nei loro distretti produttivi. SEGUE SU UMANITA’ NOVA

 

 

Contro ogni gerarchia (anche all’interno del movimento)

I meccanismi degenerativi che stanno alla base del Potere sono sempre in agguato e troppo spesso li vediamo operare anche nei movimenti di base o “alternativi” (persino all’interno dello stesso movimento anarchico)

a volte occorre darci un taglio drastico

Nasce un collettivo (gruppo ambientalista, organismo sindacale di base, gruppo anarchico…) che riunisce persone diverse accomunate dalla condivisione di un progetto comune.
Com’ è naturale non tutti coloro che compongono il collettivo hanno lo stesso tempo, la stessa capacità o voglia di intervenire su tutte le questioni.
SEGUE