La prima guerra mondiale si era conclusa con un bilancio spaventoso: secondo le stime ufficiali almeno dieci milioni di morti (6-700.000 in Italia); a questi bisogna però aggiungere un numero enorme di mutilati, invalidi e ammalati di tubercolosi nelle trincee che andarono poi ad ingrossare il numero delle vittime. La popolazione, stremata dagli stenti bellici, venne poi decimata dalla diffusione della febbre “spagnola” (ben 40-50 milioni di morti).
Mezza Europa era scossa da moti rivoluzionari: nel febbraio 1917 la Russia, nel novembre 1918 Germania e Austria (con la proclamazione della repubblica), in Ungheria veniva addirittura proclamata la “repubblica dei soviet” (marzo 1919).
In questo clima anche l’Italia era percorsa da forti agitazioni popolari e la possibilità di “fare come in Russia” sembrava a portata di mano. Era l’inizio del “Biennio Rosso”. (SEGUE)