Mentre ormai si parla di riaprire a breve i parrucchieri e di consentire la celebrazione delle messe, non si sente nulla sul ripristino degli elementari diritti di manifestazione (anche se con tutte le garanzie di precauzione e “distanziamento sociale”).
In realtà le norme repressive delle ultime ordinanze, miscelate a quelle dei decreti Salvini, vengono utilizzate in modo sapientemente repressivo tollerando in genere le manifestazioni di bottegai furenti per il lockdown (anche quando si ammassano in gruppi compatti) e sanzionando pesantemente iniziative politiche (anche quando condotte da singoli militanti).
In questo senso vanno salutate con favore le iniziative di
lotta condotte in alcune realtà più avanzate (come Torino o Bologna) soprattutto da parte di organismi di base di lavoratori. Come pure gli scioperi e le agitazioni in numerose fabbriche per il diritto alla salute.
AVANTI COSI’ ! RIPRENDIAMOCI I NOSTRI DIRITTI !