Il programma definitivo della rassegna:
Udine: migliaia in corteo contro la partita Italia-Israele
Almeno duemila persone sono scese in manifestazione ieri (14.10.2024) a Udine per protestare contro la partita Italia-Israele che si teneva allo stadio “Friuli”.
La scelta di una tra le città più tranquille d’Italia per lo svolgimento della partita era evidentemente finalizzata a silenziare le possibili proteste. Un obiettivo che non è stato raggiunto, vista la combattiva e partecipata manifestazione che si è snodata per le vie di un centro completamente occupato dalla polizia.
Lo stadio era, per parte sua, completamente blindato e pochi sono stati gli spettatori (migliaia i biglietti regalati). La politica istituzionale cittadina ha dato il peggior spettacolo di se.
Il sindaco De Toni, a capo di una composita maggioranza che va da Renzi a Rifondazione comunista, aveva inizialmente rifiutato di dare il patrocinio alla partita a causa della “situazione” a Gaza. Un sussulto di orgoglio che è durato poco, visto che il patrocinio è stato concesso in extremis, proprio dopo che era iniziata la brutale aggressione al Libano e al genocidio in atto a Gaza e agli attacchi omicidi israeliani alle attrezzature sanitarie e agli operatori umanitari si erano aggiunti gli assalti alle postazioni delle forze di intreposizione ONU !
Una manifestazione di protesta che ha riunito la comunità palestinese veneto-friulana e molta parte della società civile, nonostante il tentativo dei soliti figuri della “sinistra” istituzionale locale (AVS, Open FVG) di attribuirsi i meriti della iniziativa.
(nostra corrispondenza)
MILANO 4 ottobre: presentazione libro “Il popolo tiranni più non vuole. Leggi eccezionali e domicilio coatto nell’Italia di fine Ottocento”
Da Crispi a Piantedosi, dalle leggi antianarchiche del 1894 al DDL 1660, in Italia le leggi “eccezionali” costituiscono la normalità. se ne parla:
Venerdì 4 ottobre alle ore 21 in via Torricelli 19 a Milano, a cura dell’associazione culturale “Teresa Galli” durante la presentazione del libro di Mauro De Agostini e Franco Schirone, “Il popolo tiranni più non vuole. Leggi eccezionali e domicilio coatto nell’Italia di fine Ottocento”.
Saranno presenti gli autori.
Vademecum sulle manifestazioni
L’Associazione di Mutuo soccorso per il diritto di espressione di Bologna e provincia ha predisposto un piccolo manualetto per chi partecipa alle manifestazioni. Lo raccomandiamo caldamente in questi tempi cupi.
Speriamo anche di vedere a breve una nuova edizione aggiornata del manuale di difesa legale edito nel 2018 dalla stessa associazione.
Analisi del DDL Piantedosi (ovvero da Crispi a Meloni)
Da “Umanità Nova” n. 27/ 22 settembre 2024
Giusto 130 anni fa l’Italia conosceva una delle fasi più buie della sua storia: sanguinosa repressione delle agitazioni di Fasci siciliani e di quelle in Lunigiana, emanazione delle “leggi antianarchiche” (luglio 1894) da parte del governo Crispi. Se quella stretta repressiva veniva “giustificata” all’epoca con le grandi mobilitazioni operaie e gli attentati anarchici di Sante Caserio e Paolo Lega nessun pretesto plausibile sembra esistere oggi, in una fase (purtroppo) di scarsa effervescenza sociale, per la continua adozione di provvedimenti repressivi da parte del governo Meloni.
Un gravissimo pericolo è rappresentato oggi dal disegno di legge Piantedosi (vedi UN n. 24) che, nel più totale disinteresse della stampa, si sta discutendo in Parlamento. Se questo pacchetto sicurezza venisse approvato farebbe fare un salto indietro di cento anni al sistema delle libertà pubbliche nel nostro Paese.
Manca solo il ritorno del domicilio coatto (ma probabilmente ci stanno lavorando) per questo è indispensabile la più ampia mobilitazione e la più completa controinformazione sulle nuove misure in adozione. Leggi tutto “Analisi del DDL Piantedosi (ovvero da Crispi a Meloni)”
Grande manifestazione antifa a Pordenone
Ieri 13 settembre 2024 quasi mille persone hanno percorso in corteo le strade di Pordenone per protestare contro il tentativo provocatorio dei fascisti di Forza nuova di svolgere una “ronda” nel centro cittadino. In quel caso i 5 fascisti presenti erano stati prontamente fermati (pacificamente) da un nutrito stuolo di persone che si erano spontaneamente e prontamente mobilitate.
Provocatorio, in quel caso, l’atteggiamento della questura che inizialmente aveva cercato di difendere il “diritto” dei fasci a manifestare, poi – costretta a scortarli via dalla piazza – aveva minacciato l’emissione di DASPO, fogli di via ecc. a carico delle antifasciste/i presenti.
In questo caso la minaccia repressiva è stata rintuzzata dalla corale risposta della città che ha saputo mobilitarsi, coinvolgendo tutte le forze che si richiamano in un modo o nell’altro all’antifascismo, con questa grande manifestazione. Ora che in Parlamento si sta votando il DDL Piantedosi che fa arretrare di decenni il sistema delle libertà pubbliche in Italia è necessario tenere sempre di più la guardia alzata.
Di seguito l’appello per la manifestazione
Ilaria Salis: una vittoria o una sconfitta ?
Grazie all’elezione al parlamento europeo Ilaria Salis è stata liberata dalla carcerazione ungherese.
Non ci permettiamo di giudicare le scelte non facili di una compagna, detenuta in condizioni spaventose nelle prigioni magiare, e certo la sua liberazione è una buona notizia, della quale ci rallegriamo.
E’ invece una pessima notizia che questa liberazione sia avvenuta non grazie alla mobilitazione popolare (che pure già aveva ottenuto gli arresti domiciliari) ma grazie a un processo elettorale e alle abili scelte elettoralistiche del duo Fratoianni-Bonelli che riunendo candidature variegate e di grido (oltre a Salis anche vecchi tromboni della politica come Ignazio Marino e Leoluca Orlando) ha sfiorato il 7% nei consensi. Ilaria Salis è libera, ai Gianni e Pinotto della politica parlamentare è assicurata una lunga permanenza in parlamento, il processo di coscientizzazione degli sfruttati e delle sfruttate invece si allontana…
Domicilio coatto alla fine dell’Ottocento: un incontro a Milano 19 aprile 2024 (un tema molto più attuale di quanto possa sembrare…)
Nell’ultimo decennio dell’Ottocento l’Italia attraversa uno dei momenti più bui della sua storia. Dalla violenta repressione del movimento dei Fasci siciliani, all’emanazione delle “leggi anti-anarchiche” (1894) ai moti per il pane repressi a Milano dalle cannonate di Bava Beccaris (1898), fino al gesto liberatore di Gaetano Bresci. Lo Stato rafforza il suo armamentario di misure repressive (molte delle quali ancor oggi in uso nell’Italia repubblicana).
Centinaia di anarchici (ma anche molti socialisti e repubblicani) prendono la strada del domicilio coatto verso isole sperdute ma anche verso la lontana Eritrea.
Il libro, mentre evidenzia la continuità repressiva dello Stato attraverso l’emanazione di “leggi eccezionali” fino ai giorni nostri, ripercorre le vicende del decennio con ampio ricorso a periodici e numeri unici dell’epoca (oggi di non facile reperimento) che hanno registrato e inciso nel tempo le vive voci dei “coatti”. Ricostruisce le lotte dei reclusi e quelle a loro sostegno per la liberazione di tutte e di tutti e, per la prima volta, offre a lettori e ricercatori un ampio elenco dei militanti confinati (molti dei quali finora dimenticati dalla Storia).
Gli anarchici nella Resistenza e il CLN: conferenza Milano 5 aprile 2024 e mostra
Gli anarchici e il CLN
L’atteggiamento degli Anarchici nei confronti del CLN fu molto critico a causa della politica interclassista di questo organismo (il cui obiettivo era quello di accantonare ogni ipotesi di trasformazione sociale per privilegiare l’unità nazionale nella lotta contro l’occupante tedesco). Leggi tutto “Gli anarchici nella Resistenza e il CLN: conferenza Milano 5 aprile 2024 e mostra”
MIlano: 14 dicembre 2023 iniziative in ricordo di Giuseppe Pinelli
Addio Lugano bella… Milano, 2 dicembre 2023
OPERAZIONE REPRESSIVA CONTRO IL GIORNALE ANARCHICO BEZMOTIVNY
All’alba di oggi, 8 agosto, lo Stato, per mano della procura di Genova (nella figura del pubblico ministero Federico Manotti) e della DIGOS di La Spezia, ha attuato l’ennesima operazione repressiva contro il movimento anarchico, con cui si vorrebbe
mettere a tacere – come accadeva già oltre cent’anni fa con le “leggi antianarchiche”- ogni anelito e aspirazione rivoluzionaria.
In questa indagine sono accusati dieci compagni anarchici, tra cui cinque compagni di Carrara, per cui il pubblico ministero aveva originariamente chiesto l’arresto in
carcere: un’ordinanza che il giudice per le indagini preliminari Riccardo Ghio ha mutato in quattro arresti domiciliari con tutte le restrizioni, cinque obblighi di dimora con rientro notturno, e un compagno senza alcuna restrizione. Per uno dei quattro
compagni destinatari degli arresti domiciliari è stata disposta dal GIP la traduzione in carcere in quanto privo di una residenza formale: Luigi è stato quindi trasferito nel
carcere di La Spezia.
Oltre alle perquisizioni domiciliari è stato perquisito il Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi”, storica sede anarchica carrarina.
Riviste, libri, volantini, manifesti e i supporti informatici sono stati sottoposti a sequestro.
I compagni sono accusati di associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis c. p.) e di istigazione a delinquere (art. 424 c. p.) aggravata dalla finalità di
terrorismo, in relazione alla pubblicazione, a partire dal 2020, del quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”, oltre che di offesa all’onore e al prestigio del presidente della repubblica e di stampa clandestina.
Seguiranno aggiornamenti sulle iniziative che verranno intraprese in solidarietà con i compagni.
Solidarietà rivoluzionaria con i compagni arrestati e sottoposti alle misure restrittive!
Né dio, né Stato, né servi, né padroni!
Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi”
Carrara, 8 agosto 2023
L’indirizzo per scrivere a Luigi:
Luigi Palli
Casa circondariale di La Spezia
Piazza G. Falcone e P. Borsellino n. 1
CAP 19125
La Spezia (SP)
Udine: scene di resistenza all’adunata degli alpini
(riceviamo e volentieri pubblichiamo) L’esperienza della Dilda si è conclusa e dopo alcuni giorni di disintossicazione sentiamo la necessità di condividere una riflessione.
Da dove siamo partite
A prescindere da quanto successo l’anno scorso, noi la D.I.L.D.A – Distruggi Infùriati Lìberati e Debella gli Alpini! (sono tutti imperativi quindi non abbisognano di schwa cretini!)- per questa adunata l’avremmo fatta lo stesso. Il motivo è presto detto: l’unica eccezione di Rimini rispetto alle adunate precedenti non è stato il numero di molestie, ma l’attenzione mediatica sulle stesse.
Maschilità egemonica, tanti uomini uniti sotto il vessillo nazionalista e militare in un cameratismo da spogliatoio e imbevuti nell’alcol come ciliegine sotto spirito sono l’humus ideale per il proliferare della cultura dello stupro. Leggi tutto “Udine: scene di resistenza all’adunata degli alpini”
Milano: via Torricelli iniziative contro sgomberi e sfratti: 20 e 25 maggio 2023
aggiornamento: lo sfratto è rinviato al 27 settembre 2023
Iniziative a Udine contro l’Adunata degli alpini
L’adunata degli alpini: militarismo e machismo
Ogni anno, in una città italiana diversa, si tiene l’adunata degli alpini, una kermesse che mobilita centinaia di migliaia di persone nell’apoteosi di un corpo armato dello stato. Nel 2023 tocca a Udine. Condividiamo questo articolo pubblicato su “Umanità Nova”
Dall’11 al 14 maggio 2023 è prevista ad Udine la 94a adunata degli alpini. Si prevede l’afflusso di almeno 500.000 alpini, e questo in una cittadina che raggiunge a stento i 100.000 abitanti.
l’impatto sul tessuto urbano è facile da immaginarsi e molti residenti ricordano con preoccupazione la precedente calata degli alpini nel 1996 con tende piazzate ovunque nei parchi e nelle strade, scuole chiuse, impossibilità di circolare, disagi di ogni sorta per la popolazione.
A questo si aggiunge il timore di diffuse molestie sessuali, drammaticamente venute alla luce nel precedente raduno di Rimini e denunciate coraggiosamente da molte vittime: “Le segnalazioni raccolte dalla rete Non Una di Meno Rimini, da Casa Mabida Network e da Pride Off – scriveva Selva su UN del 22/5/2022 – hanno però iniziato a crescere di numero (al momento che scrivo sono più di 500), rimbalzando sui canali social insieme a video di testimonianza. Si è passati quindi a una finta incredulità, si è cercato di accusare supposti infiltrati, si è parlato di episodi di “maleducazione fisiologica” fino a parlare delle famose e sempre ricorrenti mele marce. Tutto, pur di non vedere che è l’albero intero ad essere marcio, con tutte le sue radici e il terreno in cui cresce. Fuor di metafora, è l’intero sistema a essere marcio e le violenze compiute dagli alpini durante l’adunata sono solo una parte, questa volta fortunatamente visibilizzata, della violenza patriarcale.”
Leggi tutto “L’adunata degli alpini: militarismo e machismo”
Milano 29 aprile 2023 concerto a sostegno delle persone denunciate per aver manifestato contro il 41 bis
Emma rivista è desaparecida ?
22 febbraio 2023: Avevamo salutato con favore, ad aprile 2021, la nascita della rivista “Emma culture e pensieri libertari”
Ora riceviamo una comunicazione dall’editore secondo cui gli abbonamenti sono sospesi causa “cambio editore”. Dalla redazione non ci è pervenuta alcuna comunicazione, nè il sito nè la pagina fb della rivista dicono alcunché. Anzi, risultano aggiornati entrambi solo fino all’uscita del terzo numero (marzo 2022) mentre è uscito anche il n. 4 (settembre 2022) sempre presso lo stesso editore.
¿QUE PASA ?
Ci auguriamo che non sia nulla di grave e che la rivista possa continuare ad uscire
aggiornamento dell’11 aprile (copiaincolliamo dalla pagina fb della rivista): Leggi tutto “Emma rivista è desaparecida ?”
per la vita di Alfredo Cospito, contro il 41 bis
L’accanimento giudiziario si aggrava, la vita di Alfredo Cospito è chiaramente in pericolo !
secondo le dichiarazioni della dottoressa che lo visita, Angelica Melia: «Siamo al bivio, da un momento all’altro può crollare, siamo sull’orlo del precipizio. Gli ho sconsigliato di camminare nell’ora d’aria perché consumando ulteriori energie potrebbe far precipitare la situazione».
E’ necessario accentuare la mobilitazione contro il barbaro sistema del 41 bis. Non disdegnando anche di collegarsi alla ventata di orrore che pervade anche alcuni settori della borghesia “illuminata”. Anche la campagna per la verità sulla “Strage di Stato” a suo tempo è risultata vittoriosa perchè ha saputo trasformarsi in consapevolezza di massa. Sebza inutili e controproducenti settarismi
Accanimento giudiziario contro Alfredo Cospito
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
“Alfredo è in discrete condizioni, è molto lucido e si aspettava un rigetto da parte del tribunale di sorveglianza di Roma. Non dispera di poter ottenere comunque un successo nella sua battaglia. In ogni caso fa sapere che intende andare avanti fino alla morte. Essendo per ora evitata – quanto meno rimandata – la prospettiva di un ergastolo con la decisione della
corte di appello di Torino del cinque dicembre, Alfredo ribadisce che
interromperà lo sciopero della fame solo in caso di declassificazione dal 41 bis.
È al corrente della mobilitazione attraverso le notizie dei telegiornali, quando azioni e iniziative impongono ai media di regime questo livello di copertura. I giornali invece gli arrivano con le pagine tagliate, buchi sempre più frequenti nelle ultime settimane. Leggi tutto “Accanimento giudiziario contro Alfredo Cospito”
2 dicembre 2022 sciopero contro la guerra
Stato democratico e leggi repressive
(articolo da Umanità Nova) L’avvento alla Presidenza del Consiglio di una post (?) fascista, a cento anni esatti dalla marcia su Roma, ha provocato timori più che giustificati su di una futura involuzione dello “Stato di diritto” in Italia (basti pensare alle prime norme cosiddette contro i “rave party”)
Tuttavia bisogna tener conto che l’attuale Stato “democratico” dispone già di un ragguardevole bagaglio di norme repressive. Facciamone un breve elenco (e siamo sicuri che alla fine dell’articolo ne avremo dimenticate parecchie).
Misure amministrative: avviso orale, foglio di via, sorveglianza speciale sono oggi misure ampiamente usate contro attivisti, militanti no tav e sindacalisti di base, definite impropriamente “norme fasciste” , risalgono in realtà alla legge di pubblica sicurezza del 1899 voluta da Francesco Crispi. Lo Stato repubblicano si è ben guardato dall’abolirle ma le ha anzi aggravate con l’introduzione del Daspo nel 1989, via via esteso dall’ambito sportivo ad ogni tipo di manifestazione pubblica.
La misura di PS più longeva è probabilmente l’obbligo di soggiorno, che risale addirittura alle norme penali borboniche (misure per gli “attendibili”), diventa domicilio coatto col regno d’Italia, confino in epoca fascista, poi soggiorno obbligato in epoca repubblicana. Oggi si presenta in forma più edulcorata (ma con il nuovo governo chissà…)
Quanto ai cittadini stranieri “extracomunitari” con la legge Turco-Napolitano (voluta nel 1998 dalla democraticissima Europa) e l’istituzione dei Centri di Permanenza “Temporanea” (oggi Centri di Permanenza per il Rimpatrio) si è creata una vera e propria detenzione amministrativa disumana in cui il malcapitato viene incarcerato per mesi senza aver commesso alcun reato e senza alcuna reale possibilità di difesa in istituzioni totali in attesa di essere rispedito al Paese di origine. Leggi tutto “Stato democratico e leggi repressive”
Il “diritto penale del nemico” applicato agli anarchici
In un documento venti avvocati denunciano l’accanimento giudiziario nei confronti di imputati anarchici, attraverso la sistematica distorsione in peggio delle già pesanti norme previste dall’ordinamento
Il 6 luglio scorso la Corte di Cassazione ha deciso di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.
L’originaria qualificazione di strage prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni di reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla strage di Piazza Fontana a quella della stazione di Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.
Leggi tutto “Il “diritto penale del nemico” applicato agli anarchici”
Contro la guerra: finalmente sciopero generale !
Finalmente una mobilitazione importante a livello nazionale contro il conflitto mondiale strisciante in corso: Venerdì 20 maggio 2022 sciopero generale indetto dai sindacati di base con manifestazioni in molte città italiane.
Spiace evidenziare che mentre contro il greenpass abbiamo visto folle motitudinarie invadere le piazze la risposta contro la guerra sia molto più tiepida. Ma tale è la stupidità umana che c’è ancora molta gente che cazzeggia sul greenpass mentre i bombardieri volano sulle nostre teste…
Contro la barbarie del 41 bis: il caso di Alfredo Cospito
Riceviamo e (doverosamente) divulghiamo questo comunicato:
“Contro il 41 BIS, solidarietà rivoluzionaria con l’anarchico Alfredo Cospito
Giovedì 5 maggio l’anarchico imprigionato Alfredo Cospito ha ricevuto notifica della disposizione nei suoi confronti del regime penitenziario del 41 bis. Al momento Alfredo è ancora detenuto nel carcere di Terni, nell’apposita sezione dedicata. Non sappiamo se questa è una destinazione provvisoria e se ad essa seguirà un trasferimento in altro istituto. Il decreto è stato disposto, come prevede la norma, direttamente dalla ministra della giustizia Marta Cartabia, già presidente della corte costituzionale. Ricordiamo, molto brevemente, che il 41 bis è un regime penitenziario particolarmente afflittivo, che prevede, onde impedire ogni forma di comunicazione, l’isolamento, l’assenza di socialità e di ogni attività interna, il silenzio, la censura della corrispondenza, un’ora di colloquio mensile col vetro divisorio e il «citofono», quindi la registrazione del colloquio stesso, 10 minuti di telefonate al mese con un familiare autorizzato costretto a telefonare dall’interno di una caserma dei carabinieri. Ai reclusi è fatto divieto di ricevere giornali e libri, preventivamente la gran parte della corrispondenza viene bloccata a causa dei suoi contenuti, inoltre, non è possibile acquistare giornali e vi è una forte limitazione nella disponibilità di oggetti all’interno della cella (libri, vestiti, cibo, carta e penna contingentati). Leggi tutto “Contro la barbarie del 41 bis: il caso di Alfredo Cospito”
Milano 2 aprile 2022 mobilitiamoci contro la guerra, contro tutte le guerre !
Contro la guerra, contro ogni guerra ! appello anarchico dalla Russia
Riproponiamo un testo di denuncia contro la guerra proveniente dal gruppo anarchico russo Avtonom :
“Giovedì mattina [24 febbraio 2022], Putin ha cominciato il più grande conflitto bellico in Europa dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Si nasconde dietro i presunti interessi della regione separatista del Donbass – nonostante le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk abbiano viste soddisfatte le loro richieste di riconoscimento come entità indipendenti, l’entrata ufficiale dell’esercito russo nei territori e il promesso trilione e mezzo di rubli. Si ricordi che, per molti mesi, gli affitti e i prezzi dei generi alimentari nella stessa Russia sono aumentati di giorno in giorno…
Mentre noi cazzeggiamo sul green pass la guerra incombe !
Mentre noi perdiamo tempo a cazzeggiare sul green pass e sull’obbligo vaccinale il pericolo di guerra avanza minaccioso sugli scarponi degli eserciti russo e americano !
Lo scontro tra i due imperialismi non è mai stato così vicino. Da una parte la Russia non può tollerare di vedere gli stati confinanti aderire alla NATO (e si è già premunita annettendo la Crimea e altre zone dell’Ucraina), dall’altra Biden vuol far dimenticare la figuraccia dell’abbandono dell’Afghanistan e consolidare la posizione USA in Europa.
Chi ci va di mezzo è come sempre il popolo. Mentre a Kiev si chiamano alle armi anche le donne i maggiorenti fuggono all’estero con le proprie famiglie.
Anche l’Italia è presente sullo scenario con soldati nei paesi baltici e navi nel Mar Nero !
E’ IL MOMENTO DELLA MOBILITAZIONE ANTIMILITARISTA. OGGI. DOMANI POTREBBE ESSERE TROPPO TARDI !!
“Semi sotto la neve”: nuova rivista anarchica
Nuovo numero del “Seme anarchico” (dicembre 2021)
E’ uscito il n° 44 (dicembre 2021) del Seme Anarchico (costo di una copia € 2, abbonamento € 14).
Per contattare la redazione scrivere ai seguenti
indirizzi: Antonietta Catale – Guido Durante
C.P. 233 – 15121 Alessandria; oppure
semeanarchico@libero.it
Per abbonamenti e pagamenti copie versare i
contributi sulla nuova Carta Postapay evolution n.
5333 1711 4107 2195 intestata a Catale Antonietta.
Per effettuare versamenti dall’estero contattare la
redazione per ricevere i dati IBAN della suddetta
carta.
Telefono cell. 3335088303
COVID legittimo limitare la libertà, lo dice “Il Manifesto”
L’ineffabile Francesco Pallante torna a deliziarci dalla prima pagina del “Manifesto” (La legittimità delle misure restrittive”, 5/11/2021) dimostrando in punta di diritto che le misure limitative della libertà personale adottate nel corso della pandemia sono perfettamente legali e costituzionali e che quindi sono ingiustificate “le grida d’allarme lanciate da giuristi troppo inclini alla complicazione delle cose, per non dire dei filosofi […]”.
Di fronte alla serie schiacciante di sentenze della Corte costituzionale e dei tribunali amministrativi snocciolate dal Pallante, sentiamo uno spontaneo moto di simpatia per le ingenue grida d’allarme di questi filosofi e di questi giuristi “troppo inclini alla complicazione delle cose”.
Ma come ! Non hanno dunque capito che le misure restrittive sono state autorizzate da decreti legge e da decreti legislativi adottati con tutte le forme della legalità ? Ingenui ! (aggiungiamo noi) non è forse vero che anche le dittature fascista e nazista furono ratificate e sanzionate da atti dei rispettivi parlamenti ? Tutto in regola dunque ?
Se sono ingenui questi filosofi e questi giuristi “ troppo inclini alla complicazione delle cose” che cosa dovremmo dire di Pallante ? Visto che scrive su di un “quotidiano comunista” potrebbe almeno ricordare la differenza marxiana tra struttura e sovrastruttura e di come le leggi altro non siano che strumenti ciechi attraverso cui la classe dominante impone la propria volontà, con le buone o con le cattive.
Le Costituzioni sono i luoghi delle belle declamazioni in cui vengono scritti i bei principi, destinati a rimanere eternamente inapplicati e calpestati ogni volta che fa comodo. Sembra che non l’abbiano capito né i filosofi e i giuristi “ troppo inclini alla complicazione delle cose” e nemmeno Pallante, quanto a questo.
Almeno i primi sono anime belle che si agitano in difesa dei diritti astratti. Pallante invece fa “a gratis” l’avvocato difensore della dittatura di classe. Complimenti al quotidiano “comunista” !
NOTA: su Pallante vedi anche questo post.
Repressione a Udine
Riceviamo e pubblichiamo, esprimendo solidarietà alla compagna inquisita
“Ieri 20 ottobre una nostra compagna ha subìto nella sua casa una perquisizione da parte della Digos di Udine. Gli sbirri si sono presentati nell’abitazione situata nell’amena campagna friulana poco dopo le 7 del mattino, già con la videocamera accesa, a riprendere stanze, muri, arredi e effetti personali della compagna, alla ricerca di un volantino.
Un ignobile e arbitrario pretesto (oltre che per intimidire) per raccogliere dettagli e caratteri antropometrici, per profilare possibili nemiche e nemici dello Stato di dominazione militar-vaccinale attualmente in vigore. La compagna ha prontamente ottenuto che le riprese cessassero, il volantino non è stato trovato, gli sbirri si sono portati via il portatile della compagna. Leggi tutto “Repressione a Udine”
Movimento no green pass e (?) lotta di classe
E’ oggetto di discussione in questi giorni se le mobilitazioni del movimento contro il green pass possano essere considerati un momento di lotta di classe e, più in generale, della rivolta degli/delle sfruttati/e contro gli sfruttatori.
La nostra risposta è negativa. Vediamone il perché, passo passo. Leggi tutto “Movimento no green pass e (?) lotta di classe”
La pandemia, l’angelo della storia e l’eterno presente del capitalismo
Capita, a volte, di soffermarsi sconsolati di fronte allo scorrere degli eventi, quando sembra che al peggio non ci sia mai fine e che sempre nuove tragedie vadano abbattendosi l’una sull’altra. Ultima in ordine di tempo la pandemia (risultato di uno sfruttamento sconsiderato dell’ambiente) e la gestione securitaria che ne è seguita (molto basata su lockdown autoritari e passaporti sanitari e pochissimo su investimenti nella sanità)
Allora torna alla mente la rappresentazione che il filosofo Walter Benjamin ci ha lasciato dell'”Angelo della storia” (1):
‘C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. – scrive Benjamin – Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta.’
Se l’angelo della storia vede solo un “cumulo di rovine” dietro di sè, la dimensione del capitalismo è piuttosto l'”eterno presente”.
“Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato” ammoniva George Orwell in “1984”
Se tutti i regimi hanno sempre riscritto la storia il neoliberismo, più sottilmente, cerca di cancellarlo, confinandoci in un eterno presente che sembra non avere alternative.
Un presente oggi costituito dalla lotta al virus, sul cui altare tutto viene sacrificato, mentre la popolazione si accapiglia tra proVax e noVax.
Liberiamoci da questa trappola ! La storia c’è ed è eterna lotta degli sfruttati contro gli sfruttatori, oggi più che mai necessaria di fronte al pericolo della catastrofe climatica prodotta dall’ipersfruttamento capitalistico !
Riappropriamoci del nostro passato per costruire il nostro futuro !
note
(1) Tesi di filosofia della storia (in Angelus Novus Einaudi 1961)
Green pass, repressione di Stato, fascisti e terrapiattisti (chi più ne ha ne metta)
Chiare parole da Umanità Nova che ci sentiamo di sottoscrivere:
“GREEN PASS E DINTORNI. TRA CIALTRONERIA DI STATO E PSEUDOSCIENZE
L’agosto italiano ha visto l’introduzione del Green Pass come strumento per la gestione dell’epidemia. È una misura che era nell’aria da tempo e l’avvicinarsi dell’autunno ne ha accelerato i tempi di adozione. Il Green Pass è una misura che serve allo Stato per scaricare sui singoli le proprie oggettive responsabilità. Non è niente di nuovo: l’intera gestione della pandemia è passata in questa modalità.
Il governo Conte II, inizialmente, ha sottovalutato la grave situazione pandemica nel Gennaio del 2020, giurando che non c’era nulla da temere e che tutto era sotto controllo; successivamente si è lanciato in una frenetica corsa a decreti restrittivi. I primi focolai non sono stati isolati perché le associazioni degli industriali del Nord-Est si opponevano a zone rosse nei loro distretti produttivi. SEGUE SU UMANITA’ NOVA
In che momento si è fottuto il Messico ? di Claudio Albertani e Fabiana Medina
(per riceverlo scrivere a collegamentiwobbly@gmail.com)
Poco prima dell’uscita del n. 2 della rivista “Collegamenti” esce questo saggio, agile ma ben documentato e di notevole spessore intellettuale, assai utile per comprendere la storia e la situazione attuale del Messico. Il titolo riprende provocatoriamente la domanda “In che momento si era fottuto il Perù” che Vargas Llosa mette in bocca al protagonista del romanzo “Conversazione nella Cattedrale”.
Per il Messico il momento di svolta si ha a metà degli anni 70, quando l’occasione favorevole offerta dall’alto costo del petrolio viene inutilmente sprecata e il paese si avvita in una crisi senza fine. Agli inizi degli anni 80 vengono applicate senza opposizione le ricette neoliberali. Una trasformazione favorita dalle peculiarità messicane: un presidente onnipotente, un partito di fatto unico (il Partido Revolucionario Institucional, PRI), una legislazione sindacale corporativa di derivazione dichiaratamente fascista. Il risultato: smantellamento dei diritti dei lavoratori, svendita a prezzo di saldo delle aziende statali ai soliti amici, devastazioni ambientali e disastri nelle infrastrutture, netto peggioramento delle condizioni economiche di buona parte della popolazione (oggi circa il 40 % ha un reddito inferiore al “paniere alimentare di base”, il minimo vitale
segue su Collegamenti Leggi tutto “In che momento si è fottuto il Messico ? di Claudio Albertani e Fabiana Medina”
Luglio 2022 incontro internazionale a Saint-Imier
28-31 Luglio 2022
Saint-Imier, Jura, CH
Dal 28 al 31 luglio 2022, si terrà a Saint-Imier (Jura, CH) un incontro per il 150° anniversario
A questo proposito, si terranno 4 giorni di incontri, conferenze, concerti, seminari e attività
varie. Un’opportunità per i simpatizzanti libertari, gli abitanti di questa e di altre regioni ditutto il mondo, di incontrarsi, discutere, condividere e sperimentare idee e pratiche libertarie.
Sarà anche l’occasione, per coloro che non hanno ancora scoperto la ricca storia di questo movimento, di conoscere i suoi contributi al progresso sociale e alle lotte dagli ultimi secoli fino ai giorni nostri.
Cosa fanno gli anarchici oggi? Quali sono le loro idee, le loro opere, le loro azioni? Come hanno contribuito alla storia mondiale per più di 150 anni? Cosa possiamo imparare da questa
concezione, e perché l’anarchia è più auspicabile che mai?
L’anarchia non è affatto il caos e la mancanza di ordine, ma l’esatto contrario: essa sostiene un’organizzazione personale e sociale antiautoritaria e autogestita il cui scopo è
l’emancipazione di tutti gli esseri umani. Questo significa lottare contro ogni forma di oppressione, sfruttamento e autorità imposta, cercando di promuovere ovunque la libertà (assenza di dominazione), l’equità (assenza di privilegi) e l’aiuto reciproco (mutualità).
In questa occasione, vorremmo dare il benvenuto ai partecipanti di tutti i continenti. Tutti gli interessati sono invitati a contribuire all’organizzazione e alla riuscita di questo incontro, nel modo più adatto a ciascuno (condivisione di informazioni, contributi artistici e di idee, supporto materiale, ecc.).
Per fare una donazione alla nostra associazione e aiutare così l’organizzazione dell’incontro, si prega di utilizzare le seguenti coordinate:
Caisse d’Epargne Courtelary SA 2608 Courtelary CH-Suisse
CH28 0624 0575 1121 8190 1
A favore di : Association 150 ans du congrès de Saint-Imier,
Rue Françillon 29, 2610 St-Imier
Vi terremo informati sul programma dell’incontro e faremo circolare tutte le informazioni
pratiche (alloggio, cibo, conferenze, concerti, ecc.) il prima possibile.
Potete anche contattarci sui social network.
Sito web: st-imier2022.org
e-mail: info@st-imier2022.org Leggi tutto “Luglio 2022 incontro internazionale a Saint-Imier”
A rivista anarchica: numero unico ricordando Paolo Finzi
E’ uscita “A. Tra memoria e tempo presente. Per Paolo Finzi”, pubblicazione realizzata da 36 tra collaboratrici e collaboratori di “A rivista anarchica”, e da compagne/i del movimento anarchico, per ricordare Paolo e riflettere collettivamente sulla esperienza della Rivista. Leggi tutto “A rivista anarchica: numero unico ricordando Paolo Finzi”
Zapatismo: dalla rivolta all’autonomia autoritaria (di Javier Herrera)
Dalla rivolta all’autonomia autoritaria
di Javier Herrera
La nostra rivista ha seguito fin dall’inizio (1° gennaio 1994) l’esperienza di vita e di lotta delle comunità zapatiste nella regione messicana del Chiapas. In particolare, ma non solo, tramite le corrispondenze di Orsetta Bellani, che sono state poi raccolte in un libro pubblicato in Italia dalle edizioni La Fiaccola. Altri contributi abbiamo pubblicato di Claudio Albertani, che ci ha inviato questo testo radicalmente critico con gli esiti dell’esperienza zapatista. La questione è caliente, perché non è mai facile esaminare criticamente delle esperienze di lotta in corso. Ma come in Russia nel 1917 e negli anni seguenti, come in Spagna nel 1936/1937, come in Rojava nei giorni nostri – e sono solo tre dei numerosi esempi possibili – la critica libertaria e anti-autoritaria non deve mai cessare di essere al centro della nostra analisi e delle nostre scelte di solidarietà. “Noi discutiamo di tutto, da dio al verme” ci piace ripetere. E anche il Chiapas è compreso tra questi due estremi. Il dibattito, mai chiuso, è aperto più che mai.
Sapeva comandare, perché prima seppe imparare ad obbedire. Per noi anarchici è complicato scrivere delle lotte che abbiamo intrapreso e vissuto, tanto più se questa lotta l’abbiamo affrontata con un’organizzazione non anarchica. È complicato perché le nostre parole saranno critiche e dense di giudizio, per questo le conserviamo con grande silenzio e il tempo inizia a dissolverle. Questo scritto non vuole far dimenticare la lotta fatta e vissuta. È l’inizio di una riflessione a voce alta di un’esperienza in Messico e in particolare in Chiapas. Resta tanto da dire, scrivere e discutere, ma chissà forse abbiamo iniziato. Al fianco degli zapatisti
Dunque, al principio del 1994 alcuni compagni e compagne andarono alla ricerca dei componenti dell’EZLN e li incontrarono. Con loro furono raggiunti alcuni accordi per l’aiuto materiale e la creazione di un progetto nella zona zapatista. Gli accordi furono raggiunti con la dirigenza politico-militare: il Subcomandante Marcos e il Maggiore Moisés (noti oggi come Subcomandante Galeano e Subcomandante Moisés).
Contraddizioni e autoritarismo
Le contraddizioni che vivevo, che si sono poi convertite in critiche e più avanti nella rottura con l’EZLN, si possono riassumere in due questioni. Una sola educazione possibile
Nell’anno 2003 furono create le Giunte di buon governo nei territori zapatisti: in teoria, l’applicazione degli Accordi di San Andrés Sakam´chen doveva essere un avanzamento nell’autonomia e il contrappeso per equilibrare lo sviluppo dei municipi autonomi e delle comunità, per far sì che la voce dei popoli fosse affermata da loro stessi e non dall’EZLN, dal momento che nei discorsi dell’EZLN quest’ultimo è la parte militare e la base sono i civili. Autonomia autoritaria
Le questioni in cui credevo, in quanto anarchico, e che vedevo nello zapatismo, come l’autonomia, l’autogoverno, l’autogestione, l’orizzontalità, le assemblee, sono sfumate e si sono rivelate menzogne. Javier Herrera Questa relazione è stata presentata alla 10^ Fiera del libro anarchico organizzata dalla Federación Anarquista de México – IFA il 30 marzo 2019 a Città del Messico.
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Adil Belakdim: ancora un assassinio padronale
Ancora sangue per stroncare le lotte dei lavoratori. Dopo il selvaggio pestaggio attuato da alcuni sgherri della proprietà contro lavoratori che attuavano un picchetto di fronte ai cancelli della Zampieri di Tavazzano (Lodi)
In entrambi i casi sono state colpite agitazioni promosse dal Sicobas, sindacato di base molto conflittuale e forte nella logistica. Ormai le aggressioni a mano armata, i tentati omicidi, gli omicidi veri e propri non si contano più…
Quasi in contemporanea con l’omicidio di Tavazzano a Prato un altro picchetto operaio è stato aggredito, ferendo alcuni operai.
Le aggressioni e le violenze non fermeranno le lotte !